Occasionalmente, la funzione di Facebook che ogni giorno propone agli utenti ricordi legati alle loro condivisioni virtuali degli anni precedenti ti riserva delle belle
sorprese. Proprio oggi è stata una di quelle volte. Il 26 gennaio di
due anni fa, infatti, incontravo insieme ad altri giornalisti Paul Thomas Anderson (oltre a Joaquin Phoenix e la produttrice JoAnne Sellar), nell'ambito dell'attività stampa romana per
l'uscita del suo ultimo lungometraggio di finzione: il capolavoro Vizio di forma.
Essendo da quasi due
decenni un grandissimo ammiratore del regista losangelino (la visione di Magnolia a 13
anni in un certo senso mi ha cambiato la vita, d'altronde il nome di questo blog non è frutto del caso), incontrarlo per la prima
volta in un contesto che non fosse una distaccata conferenza stampa
di un Festival rappresentava per me un momento particolarmente sentito. E
ricordo con estremo piacere la mezz'ora scarsa passata con lui, per certi
aspetti anche introverso ma molto disponibile e alla mano.
A seguito di quella
mattinata scrissi un'intervista per il sito di Fabrique du Cinéma e
un approfondimento su Vizio di forma per Movieplayer. La cosa che mi
rese più felice fu però il fatto che alla fine della round table
(un incontro stampa con un numero ristretto di giornalisti che ha
l'occasione di fare qualche domanda) lo stesso Anderson mi venne
incontro per stringermi la mano e comunicarmi che era stato davvero un
piacere conoscermi. Sentirsi dire una cosa del genere da quello che
consideri il più importante regista al mondo attualmente in attività non è una cosa che capita tutti i giorni e il bello è stato che non
era assolutamente tenuto a farlo, soprattutto considerando che non si
trattava di un'intervista one to one,
in cui la stretta di mano è spesso dovuta o comunque di circostanza.
Vista l'atmosfera che si era creata, trovai poi il coraggio di
chiedergli di firmarmi la tesi di laurea che avevo scritto sul suo
cinema e il risultato lo potete vedere nell'immagine qui sopra in apertura di
articolo.
Questo stesso giorno di
due anni fa decisi di non pubblicare nulla a riguardo sul blog, per
timore che venisse fuori un post troppo autoreferenziale.
Oggi, però, ripensare inaspettatamente a quel momento mi ha reso
felice e ho deciso così di condividerlo con voi, che mi
leggete da più di sei anni e ben conoscete la mia smisurata passione
per il cinema di PTA.
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