L’esordio alla regia dell’australiano David Michôd, vincitore alla penultima edizione del Sundance Film Festival del Gran premio della giuria riservato al miglior film straniero, è un gangster movie per diversi aspetti atipico che però non mantiene le buone promesse iniziali.
Dopo la morte della madre per overdose di eroina, il giovane Joshua Cody, spaesato e privo di qualsiasi altro punto di riferimento, decide di trasferirsi a casa della nonna materna Smurf (la convincente Jacki Weaver, che per il ruolo ha persino ottenuto una candidatura all’ultima edizione degli Oscar). Riallaccia così i rapporti con i suoi tre zii, mal visti dalla madre a causa della loro attività criminale. Pope, Craig e Darren, infatti, si guadagnano da vivere rapinando banche e negozi con il fidato compagno Baz. Se all’inizio Josh sembra trovare in loro l’affetto e la considerazione di cui necessita, la situazione precipita improvvisamente quando un gruppo di poliziotti, frustrato per le difficoltà incontrate nel collezionare le prove sufficienti ad incastrare i criminali, decide di iniziare a farsi giustizia da solo.