Dopo le prime fughe di notizie di cui vi abbiamo riportato negli scorsi mesi, con tanto di foto dal set e indiscrezioni produttive (qui, qui e qui trovate i tre post da me dedicati all'ultima fatica di Paul Thomas Anderson), era da inizio luglio che non si avevano più informazioni di The Master. Ora, come riporta anche l'affidabile risorsa online Imdb, le riprese si sono concluse e il film è ufficialmente in fase di postproduzione. La pellicola dovrebbe uscire nel 2012; ad ogni modo è quasi impossibile che il perfezionista Anderson stia in sala montaggio per meno di 3 mesi: il film, quindi, potrebbe forse essere pronto per la prossima edizione del festival di Berlino, cui il quarantunenne regista californiano partecipa sempre volentieri (anche se sarebbe bello vederlo da noi a Venezia, visto che la kermesse italiana è l'unico grande festival internazionale dove non ha mai presentato un film e, di conseguenza, non ha mai conquistato un premio). Dal momento che non è trapelato nulla riguardo la plausibile data di distribuzione dell'attesissima opera, siamo comunque totalmente nel campo delle speculazioni.
Il critico statunitense di Hollywood-Elsewhere Jeffrey Wells, che stimo e ho più volte citato qui nel mio blog, ha scritto tre giorni fa di essersi imbattuto in Philip Seymour Hoffman durante un party promozionale de Le idi di marzo di George Clooney. Alla domanda su The Master, il grande attore gli avrebbe confermato la fine delle riprese, negando contestualmente l'ispirazione alle vicende di Scientology e della ambigua figura del fondatore L. Ron Hubbard (che tra l'altro dovrebbe aver interpretato proprio lui). Narrando il film di un reduce dalla Seconda Guerra Mondiale che negli anni cinquanta fonda in California una setta religiosa, è però quantomeno lecito che dei dubbi rimangano. D'altronde, visto il potere di Scientology ad Hollywood, che sembrerebbe abbia portato il film a numerosi rinvii prima dell'interessamento della giovane miliardaria Megan Ellison, la prudenza sarebbe più che giustificabile e Hoffman probabilmente non sta facendo altro che allontanare possibili polemiche che possano danneggiare il film. Come scrive un commentatore del blog di Wells, alcuni suoi conoscenti che hanno fatto parte della troupe del film ne hanno sempre parlato come del "film di Paul Thomas Anderson su Scientology". Anche se in ogni caso sembrerebbe che, dopo il rifiuto dello scorso anno della Universal di produrre la pellicola, Anderson abbia rimesso mano allo script al fine di rendere meno espliciti i riferimenti alla controversa setta.
Al di là di indiscrezioni e rumors, ipotesi e speculazioni, comunque, la cosa davvero importante per gli appassionati di cinema è che si avvicina il momento in cui avremo la possibilità di vedere sul grande schermo il nuovo film di uno dei più importanti registi in circolazione.
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