mercoledì 27 giugno 2012

"Biancaneve e il cacciatore" di Rupert Sanders: la recensione


Accolto da critiche miste in patria, dove si sta discretamente comportando al botteghino (125 milioni di dollari nei primi diciannove giorni di programmazione), Bianceneve e il cacciatore arriverà in Italia il prossimo 11 luglio.
Rivisitazione moderna della classica fiaba dei fratelli Grimm, più cupa nelle atmosfere, con una maggiore dose di violenza e una serie di adrenaliniche scene d’azione che ben si adattano alle esigenze del blockbuster contemporaneo, il film è un po’ a sorpresa – e per lunghi tratti – visivamente molto affascinante e ottimamente confezionato da Rupert Sanders, alla sua prima esperienza cinematografica dopo la carriera nel campo degli spot pubblicitari. In particolare, assai suggestiva è tutta la prima corposa parte, durante la quale si rimane piuttosto impressionati dalla bellezza della composizione delle immagini e dei suoi colori.


Biancaneve e il cacciatore si distanzia notevolmente dalla favola originale di riferimento e, oltre a prendere a più riprese differenti direzioni nello sviluppo narrativo, rende la figura di Biancaneve più mascolina e determinata e le ossessioni della regina cattiva assai più dark e dai connotati marcatamente patologici. In questo contesto, se Charlize Theron riesce a dare corpo con intensità alla perfida Ravenna, Kristen Stewart non convince fino in fondo nei panni di Biancaneve, risultando in particolare poco credibile nell’ultima parte in cui è chiamata a interpretare un’eroina decisa, aggressiva e carismatica. Buona invece la prova di Chris Hemsworth nel ruolo del cacciatore dal tormentato passato.


Sceneggiata dall’esordiente Even Daugherty in collaborazione con John Lee Hancock  (Un mondo perfetto, Mezzogiorno nel giardino del bene e del male, The Blind Side) e Hossein Amini (Drive), la pellicola, pur con una buona dose di retorica che fortunatamente non sfocia mai in forme eccessive, intrattiene con mestiere lo spettatore, scontando però un po' di stanchezza nella parte centrale ambientata nella foresta (in fondo meno interessante anche sul piano visivo).
L’esperto David Koepp sta già preparando la sceneggiatura di un seguito che, morta la regina cattiva e ristabilita la pace nel regno con l’incoronazione di Biancaneve, non potrà più avere in alcun modo come riferimento la fiaba dei fratelli Grimm, né contare sul fascino e il magnetismo di un’attrice come Charlize Theron. Da notare infine la canzone che accompagna i titoli di coda (Breath of Life) dell'ottimo gruppo indie-rock Florence + The Machine.

Pubblicato su cinemartmagazine


5 commenti:

  1. lo vedrò sicuramente... la Stewart mi sembrava un attimo più espressiva dal trailer, rispetto alle sue "interpretazioni" passate, ma immagino che rispetto a Charlize scompaia del tutto.

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    1. Sì, nella prima parte è più espressiva del solito e tutto sommato regge bene il ruolo. Poi, come scrivo nella recensione, comincia progressivamente a predere credibilità con l'avanzare della storia ...

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  2. Non mi attira particolarmente nè ho più tempo come prima per vedere tutto. Certo che la Theron e il tuo commento un po' mi ispirano.

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    1. Una visione te la consiglierei, se non altro per vedere delle gran belle immagini e una attrice davvero molto brava all'opera. Magari vacci il giorno della settimana che il biglietto costa meno, così non avrai certamente rimpianti! :)

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  3. Mal sopporto Kristen Stewart avrei preferito veder interpretata la parte di Biancaneve da una Anne Hathaway (dama Bianca in Alice Wonderland, "Becoming Jane - Il ritratto di una donna contro" formidabile nel ruolo della scrittrice Jane Austen etc), credo che la partecipazione invece della Stewart inciderà parecchio in negativo.
    Non le si può togliere quell'espressione dato che fa parte del suo dna ma non potete dirmi che sia "cinematografica"... L'attore deve guidarmi nelle emozioni, nella sensazione d'entrare nella parte e purtroppo io voglio entrare nella cattiveria patologica della bellissima quanto diabolica Charlize Theron, che attrice e che donna!
    Consiglio il film a tutte le famiglie perchè questa (se potesse essere definita così) è la vera storia di Biancaneve. In fondo le favole non avevano un vero senso se non spaventare i bambini dietro la lettura di un lettore cinico che trovava così sfogo a tutte le sue frustrazioni, per poi concludere con un "e vissero felici e contenti"... spero che il cuore a questa Biancaneve glielo strappino davvero come hanno strappato il cuore a milioni di bambini nella realtà, quelli violati dal senso di potere degli adulti o dalla lor noncuranza. Violata nel corpo, nella psiche e nello spirito.
    Tornando al film. Andrò a vederlo.

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