domenica 16 gennaio 2011

Il cortometraggio e il cinema

A prima vista il cortometraggio, rispetto al film, può sembrare una forma espressiva minore, una sorta di cinema di serie B. Come è possibile in fondo, ci si potrebbe chiedere, articolare un discorso approfondito e compiuto nello spazio di pochi minuti? 
Innanzitutto, prima di ogni altra considerazione, è necessario soffermarsi brevemente su cosa si intende per corto. Generalmente si parla di cortometraggio quando la durata di una successione di immagini in movimento non va oltre i trenta minuti circa. Dai trenta ai sessanta minuti siamo di fronte ad un mediometraggio, mentre se si superano i sessanta minuti si parla di lungometraggio o, più comunemente, di film. Va da sé che nei corti è fondamentale esibire una notevole capacità di sintesi: la prima regola da seguire è quella dell’essenzialità. Un corto, per risultare davvero efficace, deve necessariamente procedere secondo una poetica della sottrazione, evitando qualsiasi tipo di ridondanza. Per questi motivi, oltre che per ovvie ragioni di carattere economico, i cortometraggi rappresentano la scuola ideale per quei futuri registi cinematografici che devono imparare a padroneggiare il mezzo filmico. 


Negli ultimi anni, però, accade sempre più di frequente che cineasti affermati decidano di girare dei corti: il caso più recente è quello di Spike Jonze, l’acclamato regista di Essere John Malkovich e Nel paese delle creature selvagge, che nell’eccentrico I’m Here racconta una commovente storia d’amore tra due robot ambientata nella Los Angeles contemporanea. Il corto, quindi, non deve essere banalmente considerato come l’anticamera del cinema nelle sale, ma piuttosto va visto come una forma espressiva ad esso analoga ed altrettanto significativa. Del resto, la storia del cinema nasce con i cortometraggi di George Méliès e dei fratelli Lumière e alcuni dei grandi capolavori dei primi decenni del Novecento sono a tutti gli effetti dei corti (si pensi a Charlie Chaplin e Buster Keaton o al surrealista Un chien andalou di Luis Buñuel). 




Articolo pubblicato su "Corto Magazine", il magazine della settima edizione del Festival Pontino del Cortometraggio.

2 commenti:

  1. interessante e concreto discorso sui corti e mediometraggi.
    questo è piaciuto molto anche a me, l'ho recensito solo qualche giorno prima di te, certe volte...

    p.s.
    consiglio: togli la "verifica parole" dai commenti, è noiosa per i tuoi visitatori ;-)

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  2. Grazie per l'ottimo consiglio riguardo il "verifica parole", non sapevo si potesse togliere! ;)

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