Che Quentin Tarantino abbia un ego smisurato e ami creare in modo assai narcisistico piccoli collegamenti intertestuali tra i suoi stessi film, è un dato di fatto. Uno degli esempi più evidenti, anche per chi non è un suo fan, è la suoneria con il tema musicale già utilizzato in Kill Bill che si ode dal cellulare di Rosario Dawson in Grindhouse - A prova di morte. Questa peculiare attitudine del regista si inserisce generalmente senza stonature nel contesto del suo tipico cinema formalista e ossessionatamente ludico-citazionista. Credevo però che persino un personaggio come Tarantino non si sarebbe potuto spingere a tanto: pensare ad una versione alternativa della celebre sequenza dei titoli di testa di Jackie Brown in cui Pam Grier, invece di limitarsi a farsi trascinare pensierosa dal tapis roulant sulle note di Bobby Womack, balla con trasporto il principale tema musicale di Pulp Fiction.
L'idea di per sé può anche essere divertente, se ideata come contenuto speciale della collector's edition del dvd del film (non sono affatto sicuro che la versione alternativa sia presente anche nell'edizione speciale italiana), ma ritrovarsela come sequenza d'apertura di Jackie Brown sarebbe stato ai limiti dell'imbarazzante e del kitsch.
L'idea di per sé può anche essere divertente, se ideata come contenuto speciale della collector's edition del dvd del film (non sono affatto sicuro che la versione alternativa sia presente anche nell'edizione speciale italiana), ma ritrovarsela come sequenza d'apertura di Jackie Brown sarebbe stato ai limiti dell'imbarazzante e del kitsch.
Vista la natura del quasi quarantanovenne cineasta statunitense, non saprei dire se la sequenza sia stata girata appositamente per essere poi inserita tra i contenuti speciali del dvd, a mo' di scherzetto autoreferenziale, o se Tarantino sia stato davvero in dubbio su quale versione utilizzare nel film. In questo secondo caso, non potrei far altro che gioire per la scelta finale.
Qui di seguito trovate la versione alternativa e quella originale. Lasciate pure il vostro pensiero in forma di commento!
E' matto e dotato di un ego smisurato senza dubbio. Lo stesso ego che gli ha fatto creare capolavori alternati a cavolate incredibili.
RispondiEliminaAhahah io lo adoro, quell'uomo è pazzo.
RispondiEliminaMa la mia opinione conta poco, sono una tarantiniana doc e credo che apprezzerei anche se girasse un film di 3 ore dove i personaggi parlano solo attraverso pernacchie.
Dal punto di vista stilistico e della costruzione dei dialoghi e della sceneggiatura, senz'altro lo amo molto anch'io ... con il passare dei film e degli anni, però, apprezzerei che cominciasse a fare qualcosa di più "serio", non limitandosi a "cazzeggiare con classe", se mi passi l'espressione!
EliminaDal mio punto di vista non ha mai fatto cavolate incredibili, il suo problema per me è che non riesce mai a proporre qualcosa che vada oltre l'eccellente formalismo fine a se stesso e l'attitudine ludico-citazionistica.
RispondiEliminaI suoi film non lasciano mai nulla sul piano del "contenuto", se mi concedi questa brutta parola. Su questo punto, per me centrale per comprendere la poetica di Tarantino, ho scritto dilungandomi un po' qui:
http://cinemagnolie.blogspot.com/2010/07/il-cinema-secondo-tarantino.html
si, decisamente meglio la seconda versione ^^
RispondiEliminaassolutamente!
EliminaSecondo me l'idea ha del geniale. Però sono contento anch'io per la scelta finale fatta da Quentin.
RispondiEliminaper me più che geniale è davvero molto molto "cazzona", goliardica e incredibilmente narcisistica ... sulla bontà della scelta finale però concordiamo in pieno!
EliminaTarantino mi fa divertire come nessun altro, finchè campa può continuare con altri Death Proof per me. Purtroppo cerca anche di fare qualcosa di più "serio" e allora tira fuori un Bastardi senza gloria che a me non è piaciuto.
RispondiElimina"Bastardi senza gloria" è anche per me il suo peggior film. E ora che mi ci fai pensare forse è il meno riuscito proprio perché prova a prendersi sul serio. Anche io adoro lo spirito ludico di Tarantino (ciò si intuirà anche da un articolo che posterò nei prossimi giorni su un trailer di un film molto nelle corde tarantiniane), le sue grandi doti formali e di scrittura della sceneggiatura, ma appunto perché dotato di tale innegabile talento non mi dispiacerebbe, prima o poi, vedere un gran bel film di Tarantino "maturo" e "serio", se mi passi il termine. Sono consapevole che molto probabilmente non accadà mai, in quanto non nel suo dna. Chissà però che Paul Thomas Anderson non possa spingerlo a questo ulteriore step: vedi qui le dichiarazioni di Tarantino su come il cineasta losangelino lo spinga sempre a mettersi in discussione e a fare meglio http://cinemagnolie.blogspot.it/2010/06/buon-compleanno-paul.html
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