Ho cercato di tenervi sempre il più possibile informati sull'attesissimo The Master (o qualunque altro sarà il titolo definitivo) di Paul Thomas Anderson, dalla complicata gestazione del progetto alla fase di riprese fino al montaggio e alla post-produzione. Ora, dopo parecchio tempo che non si avevano più novità a riguardo, qualche giorno fa il compositore, chitarrista e tastierista Johnny Greenwood ha dichiarato in un'intervista rilasciata al The Guardian di stare lavorando, tra una pausa e l'altra del tour statunitense che lo vede protagonista con i suoi Radiohead, alla colonna sonora del nuovo film del grande cineasta losangelino.
È invece di ieri la notizia che probabilmente The Master uscirà a ottobre nelle sale nordamericane, almeno stando alle parole che la produttrice Megan Ellison ha postato sul canale twitter del blog di riferimento per gli amanti di Paul Thomas Anderson, il più volte da me citato Cigarettes and Red Vines.
La notizia rende dunque quantomeno poco probabile – come si stava invece insistentemente scrivendo in questi giorni sul web – l'eventualità che l'ultima opera di Anderson partecipi al prossimo festival di Cannes. Mentre a questo punto, vista la prossimità con la possibile uscita statunitense, chissà che il film non possa partecipare al festival di Venezia. Sarebbe la prima volta di Anderson al Lido (dopo aver vinto due volte a Berlino con Magnolia e Il petroliere e una volta a Cannes con Ubriaco d'amore), oltre che un gran vanto per il festival nostrano e per il nuovo direttore artistico Alberto Barbera.
interessante, molto interessante, sono una estimatrice di Paul Thomas Anderson, e il fatto che è riuscito a terminare The Master mi rende eccitata :)
RispondiEliminaDire che aspetto questo film con trepidazione è a dir poco un eufemismo ... speriamo vada davvero al festival di Venezia. In tal caso ve lo recensirei senza dubbio in anteprima su questo blog!
RispondiEliminaGià, potrebbe davvero puntare alla Mostra. Speriamo bene, sarebbe un colpaccio per quello che per me è già un filmone da vedere due volte al cinema.
RispondiEliminaAlmeno due volte al cinema :) ... "Il petroliere" l'ho visto tre volte sul grande schermo e ad ogni visione l'ho apprezzato di più, cogliendo la complessa stratificazione delle moltissime sfumature.
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