È un film simbolo del cinema fantascientifico d'azione degli anni ottanta e alcune delle sue sequenze sono entrate nell'immaginario collettivo di quegli anni, coinvolgendo, grazie all'affermazione del mercato home-video e all'uscita del sequel nel 1994, anche tutta quella generazione di ragazzi e appassionati di cinema cresciuta negli anni novanta.
Quando arriva Terminator (1984), siamo a pochi anni da Guerre Stellari (1977), Alien (1979), Blade Runner e La Cosa (entrambi del 1982). La fantascienza “d'autore”, forse anche con una certa sorpresa da parte di chi l'ha finanziata, sta avendo un successo straordinario (non a caso da tutti questi film nascerà una saga). Il pubblico internazionale comincia a fantasticare su galassie lontane, alieni mostruosi e letali talora dall'aspetto cangiante e androidi che somigliano in tutto e per tutto a uomini. Distanziandosi dall'approccio “fiabesco” del film di Lucas e facendo invece proprie, con una tendenza più esplicitamente apocalittica, le atmosfere cupe e tenebrose di Alien, Blade Runner e La Cosa, Terminator presenta un personaggio antagonista piuttosto originale. Certo, l'ispirazione agli androidi del film di Ridley Scott del 1982 e del romanzo di Philip Dick è evidente e non può essere elusa, ma è anche vero che un sofisticato e spietato cyborg-killer di acciaio proveniente dal futuro e ricoperto da pelle, sangue e capelli come fosse un uomo, non si era ancora mai visto.
In un futuro molto prossimo, una guerra nucleare scatenata da un sistema di computer per la difesa all'avanguardia distrugge il pianeta Terra per come oggi lo conosciamo. Questo sofisticatissimo network informatico è evoluto a tal punto da ribellarsi agli esseri umani che lo hanno creato, arrivando persino a vedere in loro degli ostacoli per la propria sopravvivenza (il riferimento all'intelligenza artificiale è chiaro e la mente va immediatamente all'HAL 9000 di 2001: Odissea nello spazio). Con il tempo, però, gli umani sopravvissuti riescono a riorganizzarsi e iniziano a combattere proficuamente le macchine attraverso la guida del ribelle John Connor.
Nel 1984, anno in cui si svolgono le vicende diegetiche, viene inviato dal futuro un Terminator (Arnold Schwarzenegger) programmato per uccidere Sarah Connor (Linda Hamilton), la futura madre del capo dei ribelli, con l'obiettivo di spezzare la rivolta ancor prima che nasca. Allo scopo di proteggere la giovane donna, viene contemporaneamente mandato dai ribelli il soldato Kyle Reese (un Michael Biehn non più pervenuto in ruoli di una certa importanza), che ingaggerà con il Terminator un duello continuo e mozzafiato per tutto il film, all'insegna di una battaglia senza esclusione di colpi.
Al di là dell’annosa questione spazio-temporale legata alla possibilità di cambiare eventi futuri già avvenuti intervenendo sul passato (il viaggio nel tempo, infatti, presupporrebbe diverse dimensioni e nella migliore delle ipotesi andando indietro nel tempo si potrebbe intervenire su una sola di esse), il film è un action-movie fantascientifico appassionante e costruito con sapienza e senso del ritmo evidenti. La sequenza del combattimento finale con un Terminator davvero duro a morire è molto efficace, e si può facilmente comprendere il motivo per il quale abbia colpito molto gli spettatori dell'epoca. Ma dal punto di vista narrativo, è la prima mezz'ora che sorprende per come vengono presentati alternativamente con grande efficacia il ribelle e il Terminator che si preparano all'inevitabile scontro mentre vanno alla ricerca di Sarah.
Nonostante oggi appaiano inevitabilmente un po' datati alcuni di quegli stessi effetti speciali che furono tanto esaltati all'epoca dell'uscita del film (si vedano in generale le poche sequenze ambientate nel futuro e, in particolare, i movimenti in alcune circostanze poco fluidi dello “scheletro” del Terminator), la pellicola di James Cameron rimane tuttora come una delle vette della grande fantascienza cinematografica degli anni ottanta.
d'accordo con te, veramente un grandissimo film, e pure il secondo!
RispondiEliminaConcordo, i primi due Terminator li considero sullo stesso piano. Cameron è uno dei pochi registi ad aver dimostrato di essere molto abile nel fare sequel (oltre ai due Terminator, lo stesso Aliens non sfigura in confronto al primo storico Alien di Ridley Scott). Questo non può che far ben sperare per i prossimi Avatar 2 e 3 ...
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