venerdì 6 maggio 2011

"Juno" di Jason Reitman


Come spesso accade nella maggior parte delle pellicole statunitensi a produzione “indipendente” che si propongono di mostrare, in modo disincantato e con buona dose di humour, uno spaccato di vita della provincia americana, la storia che ci viene presentata è semplice e lineare: Juno, una sedicenne anticonformista, loquace e dotata di uno spiccato senso dell’umorismo (Ellen Page), rimane incinta in seguito alla sua prima esperienza sessuale con il coetaneo e un po’ goffo compagno di scuola Paulie Bleeker (Michael Cera). L’inaspettata gravidanza scuoterà improvvisamente la vita della giovane protagonista, la quale dovrà decidere in breve lasso di tempo cosa fare del bambino e sarà bruscamente costretta dalle circostanze ad accelerare il proprio processo di crescita adolescenziale.

Juno è un film non banale e molto godibile, che indubbiamente annovera tra i suoi maggiori punti di forza il reiterato ricorso al registro ironico e soprattutto la brillante sceneggiatura, costituita prevalentemente da dialoghi rapidi, incalzanti e a tratti molto divertenti, ma purtroppo, come si specificherà più avanti, non particolarmente pungenti. La regia di Jason Reitman (figlio del regista di Ghostbuster e autore degli interessanti Thank you for smoking del 2005 e Tra le nuvole del 2009) è nel complesso poco appariscente e sembra porsi l’obiettivo di mettere in scena le vicende dell’estroversa sedicenne senza peli sulla lingua nella maniera più semplice ed immediata possibile; affidandosi molto allo script (vera e propria colonna portante che regge l’intero film) della giovane sceneggiatrice esordiente Diablo Cody, ex blogger che alla sua prima prova si è portata a casa l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale. I personaggi principali sono estremamente ben delineati e gli attori forniscono delle ottime interpretazioni: Ellen Page (candidata all’ Oscar per questa interpretazione) è convincente nella parte della teen-ager che si ritrova incinta senza volerlo, così come Michael Cera e J.K. Simmons (che interpreta il padre di Juno) conferiscono in modi differenti ai loro personaggi uno spessore ed un’umanità assai apprezzabili.


Ciò che però manca evidentemente alla pellicola è la capacità, o molto più probabilmente la volontà, di pungere in profondità e di portare un vero e proprio affondo nella critica alla società statunitense (le occasioni, visto il soggetto di partenza, di certo non mancavano). Ed è proprio questa ingombrante assenza, se ci viene perdonato l’ossimoro, a fare del film una pellicola non riuscita fino in fondo, troppo poco graffiante e, in definitiva, tutto sommato politically correct. Con Juno siamo lontani, per fare un esempio recente, dall’intelligente e decisa mordacità di Little Miss Sunshine (2006), o, per andare qualche anno più indietro nel tempo, dalla  pungente causticità della provocatoria commedia nera di Alexander Payne Election (1999): pellicole dalle quali emergevano in modo ironicamente e sottilmente dissacrante tutte le contraddizioni e le ipocrisie presenti all’interno della cultura e della società a stelle e strisce.


Insomma, il sospetto è quello di trovarsi di fronte ad un’operazione un po’ furba che tende consapevolmente a non valicare un certo limite, a non spostare troppo il baricentro della struttura narrativa verso i “pericolosi” confini del politicamente scorretto (ciò spiegherebbe, in qualche modo, anche l’enorme successo al box office ottenuto negli Stati Uniti: 143 milioni). Ma è comunque necessario sottolineare ciò che di positivo c’è in Juno: una commedia piacevole e briosa, che diverte in modo anche piuttosto sofisticato e che, ad ogni modo, non gioca slealmente con i sentimenti degli spettatori. 
Attualmente è in post-produzione Young Adult, storia di una scrittrice (Charlize Theron) che dopo il divorzio torna al paesino nativo del Minnesota innamorandosi nuovamente dell’ex ragazzo dei tempi del liceo (Patrick Wilson), ora sposato con figli. Il film segna una nuova collaborazione tra Reitman e Cody cinque anni dopo il fortunatissimo Juno.

Nessun commento:

Posta un commento